
I TEMPI DEL CIUCCIO
Come e quando i bambini devono lasciare il ciuccio?
Ogni bambino che usa il ciuccio si trova, prima o poi, ad affrontare la richiesta dei grandi di sbarazzarsene, ma qual è l’atteggiamento da seguire, quello immediato e drastico o lento e graduale?
Nella storia de “Il ciuccio di Nina“ emerge come l’attaccamento al ciuccio sia una cosa seria e spesso molto radicata e che i bambini devono trovare da soli le loro strade e i loro momenti, e che sapendoli rispettare arriva l’ora giusta anche per i distacchi più difficili.
Ma qual è il nostro pensiero?
Il ciuccio è un importante rassicuratore, che permette al bambino di rilassarsi, di coccolarsi nei momenti di relax o nella fase di addormentamento, però non deve diventare un vizio, nel senso che occorre riflettere sull’uso che se ne fa e sulle cause che stanno dietro al pianto e quindi al bisogno reale del bambino. L’azione soporifera che quest’oggetto provoca quando è sempre a disposizione diventa un vero e proprio ostacolo allo sviluppo.
Dare il ciuccio non significa che la mamma non vuole adempire al proprio dovere di madre che accudisce, nutre e coccola. È importante, invece, comprendere e far comprendere al bambino che una volta risolto il bisogno, sarà importante rimetterlo nella scatolina del ciuccio.

In conclusione, il nostro suggerimento, quindi, non è evitarlo a tutti i costi, ma prima di proporlo cercare di capire quale sia la necessita del bambino e valutare in un secondo momento se dare il ciuccio o meno.
Ma per rispondere ancora meglio a questo tema così delicato e importante, Mokki in collaborazione con indacoevaniglia ha pensato di editare una Guida all’uso del ciuccio che ha come obiettivo quello di provare a sostenere i genitori nel tentativo di destreggiarsi fra le mille informazioni riguardo a questo strumento tanto discusso. Il nostro obiettivo è quello di aiutarvi a capire che il ciuccio non è una bacchetta magica in grado di rispondere a qualsiasi richiesta dei vostri figli, ma piuttosto uno strumento utile in grado di aiutare noi adulti a rispondere meglio a un bisogno.
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